Le mie verità nascoste by Aldo Tagliapietra; & Aa. Vv.;

Le mie verità nascoste by Aldo Tagliapietra; & Aa. Vv.;

autore:Aldo Tagliapietra; & Aa. Vv.; [Tagliapietra;, Aldo & Vv.;, Aa.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica
ISBN: 9788862317016
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2014-10-22T22:00:00+00:00


9. PER DIVENTARE IL TUO CAVALLO

Spinea: il rifugio sicuro, per un marito e un padre che voleva essere presente, al rientro dai lunghi imbarchi. Un cavallo che galoppava spesso lontano ma che apparteneva sempre e solo a chi lo aspettava.

ADESSO MI SVEGLIO SEMPRE ABBASTANZA PRESTO di mattina, ma una volta assolutamente no. Dormivo fino a tardi, anche fino a mezzogiorno, a causa dei ritmi di vita che avevo con le Orme negli anni Settanta. Spessissimo andavo a letto a notte fonda. E il giorno dopo si doveva ricominciare col lavoro, con le prove, con altre serate. Anche le mie colazioni adesso sono molto parche e veloci: un latte macchiato e basta. Ho anche finalmente acquisito una metodicità nell’alimentazione che non avevo: pranzo all’una e di sera ceno alle otto.

La casa dove adesso abito con mia moglie Lucia è una costruzione singola a due piani con giardino che si trova nel centro di Spinea, un paese della terraferma, accanto alle Poste e al Municipio. La ragione fondamentale per la quale ci trasferimmo qui è che io ero spesso via, magari anche per un mese intero e quando abbiamo cercato un’abitazione da comprare, non volevo che Lucia restasse isolata.

Non esiste una piazza principale qui a Spinea, è un paese nato sulla strada, infatti è attraversato da una statale importante e trafficata (quella che congiunge Mestre a Mirano e poi a Padova) che lo divide in due. Tutti quelli che da Mestre vogliono andare a Padova, senza prendere l’autostrada, passano da Spinea. È uno di quei centri abitati di transito che evidentemente una volta doveva essere una stazione di posta dove si effettuava il cambio dei cavalli alle carrozze e dove si potevano ristorare anche i viaggiatori. Tra me e chi viaggia ci deve essere sempre qualche forma di rapporto.

La casa è importante per me: è il covo nel quale passo la maggior parte del tempo, e il cui mobilio, gli oggetti, le suppellettili, come sempre succede, sono lo specchio della personalità di chi la abita.

Una decina di tartarughe di terra vagano nel giardino che la circonda, dove c’è uno stagno artificiale con pesci. Ho allestito anche un terracquario nel quale vivono delle tartarughine d’acqua, che, al contrario di quelle terricole, sono carnivore. Sono stato sempre legato a questo genere di animaletti, mi piacciono e sono contento di accudirli. Forse è un retaggio della mia infanzia quando, in vacanza nelle campagne del bellunese, tornavo a casa mostrando, fiero, qualche topolino scovato in un granaio o una lucertola che avevo trasportato nelle mie tasche. Aggiungo all’elenco un acquario d’acqua dolce con molte piante. Un tempo ne possedevo anche uno marino da duemila litri, che in origine era installato in un ristorante di Milano. Lo comprai e, con il solito furgoncino, lo trasportai a Spinea. L’ho dismesso perché troppo laborioso da mantenere: per ottenere l’habitat ideale in un volume d’acqua come quello occorrevano troppe attenzioni. Oltretutto iniziò dapprima a perdere acqua dalle giunture, poi cedette, allagando tutto il pianterreno.

IO E LUCIA CI SIAMO SPOSATI NEL



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